Pantaloncini fucsia attillati, rossetto rosso, ombelico di fuori. Janet, 4 anni, percorre la passerella ondeggiando. La mano su un fianco, fa una giravolta, poi si ferma e lancia baci al pubblico come una star. La mamma dice che il suo «è un dono» e che quello dei concorsi di bellezza è «un’opportunità», «si fanno tanti sacrifici per mandarla avanti, per assicurarle visibilità». Perché quella delle competizioni di bellezza per bambini, tanto diffusi negli Stati Uniti - al punto da ispirare nel 2006 il film “Little Miss Sunshine” - sono ormai una realtà anche da noi.
Gare spesso organizzate a livello locale, pubblicizzate anche sui social, fatte di eventi nei centri commerciali e nei locali di provincia, che promettono lavori nelle agenzie specializzate o sulle passerelle di moda.
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